Imprese digitali, la rete… che fa crescere tutti
Non solo moda ed enogastronomia: c’è un’Italia che vola sul mercato grazie all’esplosione dei servizi legati al web. Ecco perché bisogna continuare a investire in infrastrutture.
Italia Paese della moda, del vino e della buona cucina. Ma non solo. A partire dagli ultimi anni, infatti, a fare la voce grossa sono soprattutto le imprese digitali. Piccole attività e professionisti che operano grazie — e attraverso — la rete. Questo nuovo ecosistema produttivo, in costante evoluzione, non solo crea lavoro e innovazione, ma testimonia anche il valore strategico delle connessioni Internet stabili e veloci per il futuro del Paese.
Le imprese digitali in Italia: una crescita esplosiva
Secondo un recente approfondimento dell’Area Studi e Ricerche CNA, le imprese digitali italiane sono oltre 103.000, con più di 500.000 addetti: numeri superiori a quelli dei settori alimentare e della moda messi insieme. E soprattutto, in crescita: +31,2% per le imprese e +42,5% per gli addetti nell’ultimo decennio, contro un incremento medio nazionale rispettivamente del 6,2% e dell’11,5%.
Il cuore di questo sistema è rappresentato da micro e piccole imprese: il 93,6% ha meno di 10 addetti, e includendo anche quelle tra 10 e 49 si arriva al 98,9% del totale. Un tessuto imprenditoriale snello e meno strutturato, eppure vivo, diffuso e sorprendentemente dinamico.
Una mappa produttiva capillare (e connessa)
Le imprese digitali sono presenti in tutte le regioni italiane, dalla Lombardia (che da sola ne ospita un quarto) fino alle isole maggiori. In questo panorama, il Veneto gioca un ruolo cruciale. La regione si colloca tra i territori ad alta densità di operatori digitali, confermandosi non solo come area di forte tradizione manifatturiera, ma anche come uno dei motori della trasformazione tecnologica italiana.
Qui le imprese digitali si stanno specializzando in settori strategici come il software gestionale per PMI, lo sviluppo web, l’e-commerce e i servizi cloud – senza dimenticare la galassia ICT, cuore dell’attività del nostro gruppo Axera -, dimostrando quanto la domanda di innovazione sia trasversale anche nel tessuto produttivo tradizionale.
La capillarità di queste imprese, anche nei centri minori e nei distretti produttivi veneti, evidenzia come una connessione affidabile e veloce sia fondamentale per far funzionare le relazioni digitali, vendere online, fare consulenza da remoto, sviluppare applicazioni e formare nuovi talenti.
Dai servizi IT all’e-commerce: i mille volti del digitale
Dietro il termine “impresa digitale” non si nasconde una categoria unica e definita, ma un vero e proprio ecosistema produttivo composto da attività estremamente eterogenee, unite però da un comune denominatore: l’uso della rete come leva strategica per creare valore.
Si tratta di professionisti e aziende che operano in settori ad alto tasso di innovazione e che forniscono soluzioni digitali tanto ai privati quanto alle imprese e alla pubblica amministrazione.
Tra i principali ambiti operativi troviamo:
- Software e consulenza IT, con soluzioni gestionali, CRM e piattaforme personalizzate;
- Cybersecurity, fondamentale per proteggere dati e infrastrutture;
- Marketing digitale e SEO, per aiutare le PMI a farsi trovare online e dialogare con i clienti;
- E-commerce e gestione marketplace, dalla creazione di shop digitali alla logistica connessa;
- Sviluppo web e app, con siti personalizzati, interfacce intuitive e mobile solutions;
- Servizi cloud e data analytics, che permettono scalabilità e decisioni basate sui dati;
- Formazione digitale e assistenza tecnica, pensati per accompagnare cittadini, imprese e PA nell’uso consapevole degli strumenti digitali;
- Servizi per la pubblica amministrazione, come SPID, PEC, portali informativi e fascicoli sanitari digitali.
Queste attività sono spesso svolte da microimprese, freelance, startup e realtà ibride, che lavorano in mobilità, in smart working o da spazi di coworking. La loro operatività quotidiana si basa su strumenti cloud, meeting virtuali, software collaborativi e gestionali online.
Ecco perché una connessione internet stabile, veloce e sicura non è un semplice requisito tecnico, ma una condizione esistenziale. Senza connessione, in buona sostanza, sarebbe a rischio l’intera filiera di questa nuova forma economia digitale.
Il futuro del lavoro è il lavoro del futuro
Il data scientist, il prompt engineer, il cybersecurity specialist e l’augmented reality designer. Sono solo alcune delle nuove figure professionali che ci sta regalando il processo in atto. Mestieri che non richiedono ingenti capitali, ma competenze, e prima ancora infrastrutture.
La rete permette a un freelance calabrese di lavorare per una PMI veneta, a una startup in un borgo di montagna di vendere all’estero e a un tecnico informatico di gestire da remoto decine di clienti.
Ecco perché queste categorie non chiedono tanti incentivi, ma risorse strumentali adeguate su cui fare affidamento. È la base da cui partire per permettere al potenziale di questi settori di continuare a esprimersi al meglio.
Ovunque vuole fare la sua parte: è per questo che abbiamo investito così tanto nel tempo per dare a tutti la banda larga più evoluta con velocità fino a 1 Giga, lavorando per il bene del nostro territorio.
Con oltre 720 chilometri di fibra ottica proprietaria e un sistema wireless con 250 ponti radio siamo Ovunque… anche in senso letterale, portando in tutte le aree della nostra provincia la connettività più veloce che c’è.
La speranza è che a livello istituzionale si continui a fare il massimo per garantire che le infrastrutture siano sempre più adatte a supportare le nuove realtà aziendali. Il digitale può far crescere l’Italia, ma l’Italia deve far crescere il digitale. Per innovare, fare rete e creare lavoro.