Cybersecurity & Wi-Fi, “sempre connessi”, ma in sicurezza

Cybersecurity & Wi-Fi, “sempre connessi”, ma in sicurezza

A casa e in ufficio, così come in treno o in aereo. Ma pure al bar, al ristorante o in un parco pubblico. Ovunque ci spostiamo… c’è una rete wi-fi, spesso aperta a tutti, per permettere la connessione immediata non appena ci troviamo nei paraggi.

Il problema però è esattamente questo: proprio perché è un canale aperto a tutti, potremmo trovarci presto in cattiva compagnia. In tema di cybersecurity infatti il wi-fi è una delle “corsie preferenziali” per i cattivi digitali. E gli attacchi informatici che scelgono questa via non sono fantascienza, se è vero che nel nostro Paese solo nell’ultimo anno sono aumentati del 53%.

Insomma, è bene non dimenticarlo mai: c’è sempre qualcuno interessato a sbirciare dentro le nostre connessioni. Quindi mai abbassare la guardia.

Luoghi pubblici: quando il Wi-Fi diventa rischioso

Il bello del Wi-Fi pubblico è che basta un tap per essere online. Ma proprio questa facilità di accesso, come abbiamo detto, è anche il suo punto debole: se per te è semplice collegarti, lo è anche per chi vuole approfittarne in modo poco onesto. Vediamo insieme quali sono i rischi più comuni e come riconoscerli.

 

1. Man-in-the-Middle: l’intruso tra te e la rete

Un estraneo che ascolta le conversazioni altrui senza farsi notare. Un attacco Man-in-the-Middle (MITM) funziona più o meno in questo modo: quando ci si connette alla rete, un hacker può inserirsi tra il tuo dispositivo e l’hotspot e intercettare i dati che inviamo: email, credenziali, numeri di carte e persino password aziendali.

Il problema? Si continua a navigare come se niente fosse, ma tutto passa prima dalle mani di qualcuno che può sfruttare quelle informazioni a proprio vantaggio.

2. Reti fasulle: il Wi-Fi che sembra vero ma non lo è

Un’altra trappola molto diffusa è lo spoofing, cioè la creazione di hotspot “copia e incolla” delle reti originali. I cybercriminali danno a queste reti nomi ingannevoli, simili a quelli ufficiali, che vengono chiamate Evil Twin: ad esempio Hotel_Guest invece di Hotel-Guest.
Il dispositivo, vedendo un segnale forte, potrebbe collegarsi automaticamente senza chiedere nulla. E da quel momento, ogni dato inviato passa direttamente al truffatore.

3. Sniffing: quando i tuoi dati diventano “aria pubblica”

Lo sniffing è come avere qualcuno che sbircia nella posta mentre la stai spedendo. Con programmi appositi, chi è collegato alla stessa rete può “catturare” i pacchetti di dati che viaggiano non protetti. Risultato? Accessi a siti non sicuri, pagine visitate, numeri di telefono o dati della carta di credito possono finire facilmente nelle mani sbagliate.

4. Malware e ransomware: virus in agguato negli hotspot

Non sempre il pericolo è immediato. A volte, collegandosi a una rete poco sicura, è possibile scaricare senza saperlo software dannosi. Può succedere con falsi aggiornamenti, file modificati o falle nei tuoi programmi. Il rischio peggiore è il ransomware: un virus che blocca i tuoi file o addirittura il dispositivo intero, chiedendoti un riscatto per riaverli.

5. Furto di credenziali: il colpo più facile per un hacker

Infine, il rischio forse più concreto: il furto di dati personali. Attraverso tecniche come sniffing o siti falsi che imitano quelli veri, un criminale può raccogliere password, mail e informazioni sensibili. Una volta ottenute, può usarle per accedere ai tuoi account o rivenderle nel dark web, dove i dati rubati hanno sempre un mercato.

Come accorgersi di una rete sospetta

Fortunatamente ci sono alcuni indizi-spia, che possono farci intuire come ci sia qualcosa che non va. Per esempio, se ci imbattiamo in:

  • una rete wi-fi nome strano o con errori
  • una richiesta di scaricare file o app prima di navigare
  • siti che di solito sono sicuri mostrano avvisi di certificati non validi
  • una connessione lenta, instabile o con continui reindirizzamenti

Ecco, notando anche solo uno di questi segnali, meglio staccarsi subito e affidarsi alla rete dati del telefono.

A casa non siamo immuni

Ok, evito il Wi-Fi pubblico e sono al sicuro, niente di più facile no? Non proprio. Anche la rete domestica può essere una porta spalancata se non viene protetta come si deve.

 

Un router mai aggiornato è terreno fertile per gli attacchi: i produttori rilasciano aggiornamenti proprio per chiudere le falle scoperte. E poi ci sono le password banali: le chiavi di accesso vanno create lunghe, complesse e diverse da quelle utilizzate per altri servizi.

 

Con l’avvento di smart TV, videocamere collegate e domotica, la rete di casa gestisce dati sempre più sensibili. Un motivo in più per blindarla.

Buone pratiche per non cascarci fuori casa

Navigare in sicurezza non significa rinunciare al Wi-Fi pubblico, ma usarlo con un po’ di accortezza. Ecco come:

 

  • Verifica il nome della rete con il personale del posto.

  • Scegli reti con password, sono un minimo più protette.

  • Usa una VPN, che cifra il traffico e rende invisibili i tuoi dati.

  • Controlla sempre l’HTTPS nei siti che visiti (il lucchetto in alto).

  • Disabilita connessioni automatiche e condivisione file quando sei fuori casa.

  • Attiva l’autenticazione a due fattori per proteggere i tuoi account più importanti.

  • Aggiorna sempre software e app, così riduci le falle che gli hacker potrebbero sfruttare.

Cosa possiamo fare davvero

Non serve diventare esperti di sicurezza informatica: bastano accorgimenti semplici, che diventano abitudini.

  • A casa conviene cambiare regolarmente la password del Wi-Fi, aggiornare il router e attivare i protocolli più sicuri (come WPA3).

  • Fuori, meglio evitare di fare home banking o acquisti online se non si usa una VPN, uno strumento che cripta la connessione e rende invisibile il traffico.

  • Piccolo trucco: se non ti serve, spegni il Wi-Fi del telefono. Oltre a risparmiare batteria, riduci i rischi di connessione automatica a reti sconosciute.

Un po’ di buonsenso e tanta tranquillità

Il Wi-Fi è uno strumento straordinario, ma va trattato con la stessa logica con cui chiudiamo la porta di casa quando usciamo. Non serve vivere nella paranoia: bastano poche regole pratiche e un pizzico di attenzione per continuare a navigare, lavorare e divertirsi senza preoccupazioni.

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