Bambini e internet: come proteggerli… senza repressioni

Bambini e internet: come proteggerli… senza repressioni

Quasi un bambino su due entro i 10 anni naviga ogni giorno, esponendosi al rischio di entrare in contatto con contenuti inappropriati. Ma in un mondo sempre più digitale, vietarlo “tout-court” non è la soluzione. Molto meglio il Parental Control. 

Internet sì o internet no? Quando si tratta di bambini e accesso alla rete, il popolo dei genitori si divide. Perché diciamocelo: il digitale è praticamente ovunque intorno a noi. E spesso sono proprio gli adulti, attraverso i loro comportamenti con lo smartphone, a influenzare attraverso l’esempio le abitudini dei più piccoli. 

Da questo punto di vista, essendo noi per primi, il più delle volte, a non riuscire a farne a meno, non stupisce troppo scoprire come oggi a navigare ogni giorno sia già il 44% dei bambini nella fascia 6-10 anni (dati Save The Children). 

La percentuale sale al 78% tra gli 11 e i 13 anni, fino a superare il 91% nella fascia 14-17. Insomma, inutile nascondere la testa sotto la sabbia: l’età di primo utilizzo di smartphone e connessione si sta abbassando sempre di più.

Che cosa ci facciano, è presto detto: guardano video, giocano, usano app e a volte piattaforme scolastiche. Ma naturalmente resta una domanda aperta: come fare a proteggerli dal rischio di entrare a contatto con contenuti inappropriati? 

Internet è tutto. Anche troppo

Secondo l’UNICEF, in Italia il 37% dei minori è esposto a messaggi di odio online e oltre un terzo visualizza contenuti cruenti o disturbanti. Inoltre, 4 minori su 10 hanno già vissuto esperienze negative online, secondo una ricerca del MIMIT con l’Università Cattolica. 

Navigando, i bambini possono facilmente incappare in video violenti o a sfondo sessuale, chat e giochi con utenti sconosciuti, contenuti ingannevoli o con linguaggi aggressivi, e in generale disinformazione o peggio, sfide pericolose. 

Ed è per questi motivi che Telefono Azzurro ha presentato una proposta al governo per alzare l’età minima per la connessione a 16 anni, elaborando in parallelo anche un manifesto dei diritti dei bambini nell’ambiente digitale. 

Limitare sì, ma con intelligenza

La soluzione? Per molte famiglie è una sola, la più drastica: bloccare tutto. Ma il più delle volte è una misura assolutamente inefficace. E non solo perché si priva il bambino della possibilità di avvicinarsi con consapevolezza – responsabilizzandolo – a un canale che è parte integrante della nostra vita, e che contiene moltissime risorse preziose. 

Ma soprattutto perché, come spesso accade, l’allontanamento forzato può provocare un aumento del desiderio di “superare i limiti imposti”. Specie se il bambino, presto o tardi, entrerà in ambienti dove vi sono altri coetanei non sottoposti alle stesse restrizioni.  

Come fare quindi le mosse giuste? La chiave è: 

  • Filtrare solo ciò che è pericoloso
  • Impostare orari di navigazione
  • Monitorare le abitudini, senza invadere la privacy

Ecco perché imparare a conoscere e applicare il Parental Control è oggi uno strumento indispensabile.

Cos’è il Parental Control

Secondo un sondaggio europeo, il 64% dei genitori ha già installato sistemi di controllo parentale sui dispositivi dei figli.  

Il Parental Control è un insieme di strumenti digitali che permettono ai genitori di monitorare, filtrare e gestire l’accesso ai contenuti online da parte dei figli, soprattutto quando utilizzano dispositivi senza la supervisione diretta di un adulto.  

Inizialmente pensato per i browser dei computer, oggi il parental control si è evoluto e si concentra soprattutto su smartphone e tablet, diventati i principali strumenti di accesso alla rete per bambini e ragazzi.  

Questi sistemi possono agire su più livelli: alcuni sono integrati nel sistema operativo (come Android o iOS), altri sono apposite app da installare che consentono, per esempio, di bloccare l’accesso a certi siti web, impostare limiti orari di utilizzo, controllare le app scaricate o monitorare le attività su social e messaggistica.  

Esistono anche soluzioni avanzate che permettono il controllo remoto da parte del genitore, grazie all’associazione tra i dispositivi. Il parental control, in sostanza, non è solo uno strumento di blocco, ma una forma di accompagnamento digitale, utile per educare i più giovani a un uso responsabile e sicuro della tecnologia. 

Con Ovunque, il parental control è incluso

Oltre alle app e ai software installabili sui singoli dispositivi, c’è un modo ancora più efficace per ottenere già “alla fonte” il migliore controllo dei contenuti. Ed è agire direttamente sulla connessione.  

Con Ovunque infatti il parental control è già incluso (spieghiamo tutto qui), senza costi aggiuntivi e senza bisogno di installare nulla. Il sistema agisce direttamente sul router, proteggendo tutti i dispositivi connessi alla rete di casa.

Puoi bloccare categorie di contenuti inappropriati in modo semplice e centralizzato, gestendo tutto in autonomia attraverso l’area riservata. Con Ovunque, la sicurezza dei più piccoli è parte integrante del servizio, non un’opzione in più. 

 

Se sei cliente Ovunque, puoi attivare il Parental Control direttamente sulla tua connessione. Ecco cosa puoi bloccare:

  • Contenuti per adulti 
  • Gioco d’azzardo/scommesse 
  • Armi
  • Violenza
  • Odio e discriminazione
  • Contenuti rischiosi per la salute 

Scopri di più sul Parental Control Ovunque 

Educare, non solo filtrare

Naturalmente vale sempre la pena di precisarlo: il Parental Control è uno strumento di supporto, ma non sostituisce il dialogo con i figli. Spiegare perché certi contenuti sono dannosi, condividere il tempo online e stabilire regole chiare è il modo migliore per crescere cittadini digitali consapevoli. 

Internet può essere uno strumento meraviglioso anche per i più piccoli, se usato con responsabilità. Con la connessione giusta e gli strumenti adeguati, puoi offrire sicurezza senza rinunce. 

👉 Scopri il Parental Control incluso nelle connessioni Ovunque e proteggi chi ami, senza spegnere internet. 

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